Poesie vecchie e nuove. Lawrence Ferlinghetti.

Lawrence Ferlinghetti
City Lights Books
(Pinterest, ripinnata su Il tè tostato)
Lawrence Ferlinghetti innanzi tutto è vivo, ha l'età di mia nonna e ha fondato la City Lights libreria, la prima di soli tascabili e la City Lights casa editrice che ha pubblicato Howl di Allen Ginsberg per la prima volta. Ebbe l'intuizione dei tascabili, della diffusione della poesia e dell'importanza di essere letti. Non solo, partecipò allo sbarco in Normandia, studiò alla Sorbonne, si sposò e si circondò dei poeti e dei pittori contemporanei che popolavano San Francisco. Ferlinghetti è un poeta, un uomo beat e un esponente di una vita che non c'è più e di una poetica del '900 che sembra la casa della modernità, è stato fautore e protagonista dei reading, studioso e esponente dell'arte contemporanea, un soldato della seconda guerra mondiale, un editore e un libraio. Ferlinghetti ha mille vite ma tutte allacciate tra loro. Ferlinghetti è ed è stato un divulgatore senza pari.

La mia copia
Nel 1967 partecipò al funerale degli Hippie con Ginsberg cadavere e si trasferì con un gruppo di beatnik e hippie fuori dalla città. Da quegli anni passati a Bolinas  trarrà una raccolta di scritti. Ma a un certo momento, come sempre avviene dopo l'intensità infinita, è diventato tardi, alcuni che avevano vissuto e incarnato lo spirito beat erano morti di quello stesso spirito. Il tempo sembrava scaduto, la festa danzante tra le coste era finita, ma non direi che lui sia oggi un superstite, forse più un reduce e combattente. Un sogno per me.
L'edizione di minimun fax qui accanto è una meraviglia. La copertina è un quadro del poeta, le opere inserite le ha scelte lui e si muovono lungo tutta la sua attività poetica, la prefazione è di Fernanda Pivano (chi se no?) e molto racconta e descrive, leggerla è utile a tutti, soprattutto a chi non conosce il beat e, anzi, soprattutto perché l'ha scritta lei.  Un volume che, chi come me, ha una vera passione per la beat generation, non lascia in libreria e se non c'è lo ordina, perché è pieno di cura, attenzione e amore per quella poetica. La prima parte è intitolata "Scene italiane" e ci sono Roma, Milano, Firenze, Bologna, il mare Adriatico, il Tirreno e le isole, un viaggio a casa nostra e anche un po' sua evidentemente. Ci sono poi arte e strada, sogno e realtà.

Commenti

  1. arduo e forse ingiusto ipotizzare e proporre definizioni che sarebbero comunque sempre riduttive per ogni persona, figuriamoci per Lui, ma la mia sensazione e che in qualche modo sia un testimone che insieme alla Pivano passa il testimone a chi legge, non a chi ha conosciuto, la beat generation.
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