Leggere insieme: i gruppi di lettura alla Grande invasione




Quest'anno per @TwoReaders La grande invasione è stata ancor più ricca di partecipazione delle precedenti edizioni, e in parte, credo, per le scelte letterarie proposte.
Una narrativa diversa costruita sull'io, sulla prima persona singolare come motore delle vicende, osservatore, segretario e cuore che batte: diari, autobiografie e lettere di grandi autori, quelli dai quali ogni volta c'è qualcosa da imparare. 
Woolf, Pavese, Plath, De Beauvoir, Dubus III, Ernaux, Cortazar, Morante e Cheever, nomi che non hanno bisogno di essere presentati, consolidati nell'immaginario dei lettori per la maggior parte, prossimi a esserlo in qualche caso, non è dunque il loro rilievo che si è voluto comunicare, ma la possibilità di trovare nelle loro parole, nelle più intime delle loro parole, la persona che le ha scritte, l'essere umano che ha immaginato e costruito mondi letterari, ma che è vissuto e vive di sangue, ossa e pensieri.
Scrittura privata, quella che, tranne forse le autobiografie, non è nata per essere pubblicata, in ogni caso tratti confidenziali, quasi segreti, nei quali il lettore si insinua e proprio perché questo ingresso non sia strisciante o subdolo, vogliamo farlo apertamente, guardando negli occhi l'autore, chiedendo permesso, cercando poi di non fare "troppi pettegolezzi" come Cesare Pavese chiese per le sue vicende.
I tre incontri di Ivrea sono stati pieni di passione e affetto, molti lettori li hanno seguiti tutti, tornando ogni giorno, puntuali, alle 10.00, non hanno risparmiato applausi e osservazioni, alcuni hanno addirittura detto grazie a chi parlava con amore di questi nove straordinari libri.
I passi in cui Virginia racconta cosa sia per lei un diario, il bisogno di amore di Sylvia Plath, la complessità anche ironica di Pavese, l'infanzia fotografata dalle parole di Simone De Beauvoir, il saluto di Dubus III ragazzino a suo padre e la sua gentilezza nel venire al nostro incontro, la collettività raccontata nella vita di Annie Ernaux, la tristezza di Cortazar per la morte di Che Guevara, la passione di Elsa Morante, Roma con gli occhi di Cheever,
Tutto in soli tre giorni e insieme a moltissimo altro.
Leggere per credere.

Grazie al festival che ogni anno ci permette di tornare, di imparare, di scoprire e di invadere
alla città che ci accoglie, 
a tutto lo staff che ci aiuta, 
ai libri belli che non finiscono mai.



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