Indietro nel tempo con Il laureato di Charles Webb


Il primo libro letto in ferie entra di diritto nella pagina del Trödelmarkt sia perché l’edizione è decisamente vintage e di recupero, sia perché lo è il titolo. Il laureato di Charles Webb, è uscito nel 1963 negli Stati Uniti e in Italia nel 1968 per la storica Arnoldo Mondadori Edizioni, in questa versione Club degli Editori, che per me è stato come il pane per tutta la vita. Credo di averlo detto mille volte che mia nonna è stata abbonata per una trentina d’anni e che d’estate attingo alla sua collezione. Insomma altra estate altra pesca tra le mensole di questa casa, devo dire questa volta è stata complice la riedizione di Mattioli1885, che ha da poco riproposto proprio Il laureato e mi aveva messo una certa curiosità. Il film tratto dal libro è ultrafamoso, iconografico, ma non lo vedo da talmente tanti anni che non direi abbia contaminato la mia lettura, che è stata quanto mai scorrevole e semplice. La prima parte del romanzo è incardinata sul rapporto tra Ben, appunto il laureato smarrito che mette in discussione passato, futuro e società di provenienza, e Mrs Robinson, amica dei genitori  e ambigua seduttrice; mentre la seconda evolve in una nuova coppia di nuovo con Ben al centro, questa volta accompagnato da Elaine, la figlia di Mrs Robinson. Insomma questa conturbante Mrs Robinson è fondamentale, una quarantenne che seduce un ventunenne e lo fa non tanto col corpo, che pure non nasconde, ma usando i dialoghi. Lei si offre, lui la rifiuta e a questo punto una magica Mrs Robinson ingenera in Ben una sorta di impossibilità per il giovane borghese educato di rifiutare l’amica dei genitori che gli si propone nuda, perché quasi quasi sarebbe maleducazione, e questa maleducazione non colpisce il rifiuto del corpo, ma le parole con cui lui la respinge e qui il genio nel far emergere il formalismo della cultura cui il laureato goffamente si ribella. Ben in prima battuta riesce a sfuggire alla donna, ma poi è il più pollo degli uomini, forse perché è un ragazzino, e punto sullo smarrimento e sull'orgoglio maschile finisce nelle spire, prima capriolegganti, poi vendicative, di una delusa, annoiata, triste, bellissima, di base davvero stronza, donna più grande. Lo scemone di Ben che fa poi? Si innamora, non ho capito come, della figlia di lei e la seconda parte del libro è dedicata al disequilibrio di questo ragazzo che svalvola in giro per Berkley in cerca di Elaine. Non credo che il romanzo regga al tempo, mi sembra fortemente figlio dei suoi anni e della sua America, ma i dialoghi, tutti, sia quelli di seduzione, che gli altri di confronto tra Ben e i suoi genitori e anche quelli finali con Eleine e suo padre, siano davvero riusciti e in effetti rappresentano la gran parte del racconto che, chiuso in un finale quasi epico, mi rimane dentro come una canzone evidentemente datata, ma infondo piacevole e che racconta una verità: la giovinezza a un certo punto è più forte di ogni altro stimolo e porta Ben a vivere la sua vita e a non rifugiarsi nella noia di chi ha sprecato la sua. Ho letto una traduzione vecchia quanto il mondo e si sente, sono curiosa di sfogliare l’edizione Mattioli per vedere se Ben esce dalla sua cravatta e dai suoi bagni in piscina un po’ meno antiquato.

Titolo: Il laureato
Autore: Charles Webb
Traduzione: Vincenzo Mantovani
Edizione in foto: Club degli editori
Anno: 1968

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